Informazioni

Mozia è un'antica colonia fenicia fondata nell'VIII sec. a.C. su una delle quattro isole della laguna dello Stagnone, l'isola di San Pantaleo (nome datole in periodo alto medievale da monaci basiliani trasferitisi sull'isola).

Il nome antico in fenicio era Mtw, Mtw o Hmtw, come risulta dalle legende monetali. Il nome riportato in greco è citato anche da Tucidide e da Diodoro Siculo. La versione più accreditata sull'etimologia del nome è quella di una derivazione da una radice connessa con la parola "filanda" o, comunque, con la tessitura delle stoffe e l'industria dei tessuti, attività nella quale i Fenici erano molto esperti e di cui proprio a Mozia si è trovata testimonianza nella cosiddetta area industriale, a sud della necropoli.

L'isola, come la maggior parte delle altre colonie fenicie, era una stazione commerciale e doveva fungere da punto di attracco per le navi fenicie in rotta nel Mediterraneo. Sempre nell'VIII sec. inizia la colonizzazione greca, che si concentra soprattutto nella parte orientale della Sicilia, i Fenici ripiegano quindi sulla parte occidentale e Motya accresce la sua importanza divenendo una cittadina. Nel VI sec. si acuiscono i contrasti tra Greci e Cartaginesi per il predominio sulla Sicilia e Mozia viene coinvolta; si arriva a cingerla di mura che ne permettano una difesa migliore.

Nel 397 a.C. Dionisio I di Siracusa prese e distrusse la città all'inizio della sua campagna di conquista delle città elime e puniche della Sicilia occidentale. Nella narrazione dell'episodio Diodoro Siculo descrive in questo modo la città: "era situata su un'isola che dista sei stadi dalla Sicilia ed era abbellita artisticamente in sommo grado con numerose belle case, grazie alla prosperità degli abitanti". Gli abitanti si rifugiano sulla terraferma nella colonia di Lilibeo, l'attuale Marsala. L'anno successivo Mozia venne ripresa dai Cartaginesi, ma perse di importanza in conseguenza della fondazione di Lilibeo.

Dopo la battaglia delle Isole Egadi nel 241 a.C. tutta la Sicilia passò sotto il dominio romano, ad eccezione di Siracusa. Mozia doveva essere quasi del tutto abbandonata, dal momento che vi si sono rinvenute solo pochissime tracce di rifrequentazione, generalmente singole ville di epoca ellenistica o romana.

Nell'XI secolo l'isola fu donata dai Normanni all'abbazia di Santa Maria della Grotta di Marsala e tenuta dai monaci basiliani di Palermo, che diedero poi essi stessi l'attuale nome all'isola di San Pantaleo. Nella seconda metà del XVI secolo, insieme ai monasteri di Palermo e Marsala, passò ai Gesuiti, e alla fine del Settecento, con l'espulsione dell'ordine dalla Sicilia, passò in mano di piccoli proprietari che la coltivarono soprattutto a vigneto, come ancora oggi.

Agli inizi del Novecento l'intera isola fu acquistata da Joseph Whitaker, archeologo ed erede di una famiglia inglese che si era trasferita in Sicilia arricchendosi con la produzione del marsala. Dal 1971 l'isola è di proprietà della Fondazione "Giuseppe Whitaker", costituita e voluta dalla figlia Delia, deceduta nello stesso anno.


Partecipazione del Gruppo

Il Gruppo Archeologico Luinese ha partecipato a più riprese alla ripulitura condotta sull'isola dal Gruppo Archeologico DLF Roma in preparazione dello scavo ad opera del professor Lorenzo Nigro (Cattedra di Archeologia e storia dell'arte del vicino oriente antico dell'Università "La Sapienza" di Roma). Le campagne effettuate si collocano tra gli anni 2009 e 2012.